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Le foto del convegno del 15 maggio 2023

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, MASCIALE: COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA RESTI FUORI DAL PROGETTO LEGHISTA. PENALIZZA IL SUD

 

“Si tenga fuori la scuola dal processo tracciato dal ddl 615/2023. Nella scuola, unica nelle finalità, nazionale nell’ordinamento, uguale nei diritti dell’alunno, risiede la nostra identità e cittadinanza. Istruzione, sanità e infrastrutture sono materie assolutamente indevolvibili.” Ormai da mesi, da quando è stato presentato il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, queste parole sono quasi un mantra per il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale. Ora il provvedimento, che incarna il progetto leghista di attribuire alle regioni a statuto ordinario più autonomia in 23 materie, procede spedito il suo iter parlamentare e lo Snals fa il punto sulle possibili ricadute della norma sui lavoratori della scuola.

“La più probabile conseguenza – spiega Masciale –  sarebbe la regionalizzazione del rapporto di lavoro del personale docente e amministrativo, con la creazione di contratti regionali, formazione regionale degli insegnanti e un trattamento economico differenziato in base alla collocazione geografica. I trasferimenti da una regione all’altra si farebbero più complessi e si potrebbe creare una differenza di status tra docenti delle regioni del Nord e quelli delle regioni del Mezzogiorno. La richiesta di autonomia da parte di Regioni molto ricche e popolose sottrarrà risorse importanti al bilancio dell’istruzione pubblica. Le regioni del Mezzogiorno non potranno che subirne i contraccolpi. Lo Stato dovrebbe intervenire per evitare ulteriori squilibri tra le regioni ma ho molti dubbi sulle misure perequative e sull’allocazione delle risorse finanziarie. Dice bene chi parla di “istituzionalizzazione delle disuguaglianze territoriali”.”

“Il nuovo assetto – conclude il sindacalista –  metterebbe seriamente in crisi la tenuta del sistema dell’istruzione e penalizzerebbe soprattutto gli alunni appartenenti ai ceti meno abbienti delle regioni del Mezzogiorno. Come già accade per le università, la possibilità di spostarsi sul territorio regionale/nazionale o di scegliere istituti privati non è alla portata di tutti. Snals Puglia fa appello alle forze politiche per la salvaguardia dell’unità del nostro sistema pubblico di istruzione.”